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Alla scoperta di Villa Pamphilj


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Alla scoperta di Villa Pamphilj

I suoi 184 ettari di verde ne fanno il terzo parco di Roma per estensione dopo il Parco regionale dell'Appia antica e quello, poco lontano dal quartiere Gianicolense, del Pineto:
Con alle spalle una lunga storia legata a quella delle due nobili famiglie di cui fu dimora di campagna e poi azienda agricola, dal 1972 Villa Doria Pamphilj  – o semplicemente Villa Pamphilj, come la chiamano i romani – è diventato un parco pubblico, visitabile dalle 7 del mattino fino al tramonto. Ma non è solo un polmone verde dove andare per correre, camminare, respirare aria pura o fare picnic tra gli alberi con i palazzi in lontananza: visitandola potrai scoprire e ripercorrere parti importanti della storia della città e vicende affascinanti.

Dettagli Villa Pamphilj

Due zone, due anime

Dal 1960 la grande area verde formata nel corso dei secoli dalle acquisizioni successive è divisa da via Leone XIII – la cosiddetta via Olimpica, realizzata appunto in occasione delle Olimpiadi per collegare il Foro Italico all’EUR – in due zone collegate dal ponte pedonale in legno lamellare, ciascuna con diversi punti di accesso e punti di interesse. Se quella occidentale, che si estende verso via della Nocetta, è una grande vallata verde quasi ininterrotta molto amata dagli sportivi, la zona Est è caratterizzata dalla presenza di edifici storici, fontane, laghi e graziosi punti ristoro che ne fanno anche un amato punto di incontro. Puoi decidere di perlustrarne attentamente solo alcuni luoghi, concedendoti anche un po’ di relax all’ombra degli alberi secolari, oppure provare a visitarla tutta velocemente, magari in bicicletta.

Parco Villa Pamphilj

La zona Ovest: sport e natura

Alla zona che si estende a sinistra di via Leone XIII si accede da più punti lungo via della Nocetta, dalla via Aurelia Antica e dalla stessa Olimpica (gli ingressi più vicini all’Hu Roma Camping in Town) oltre che attraversando il ponte pedonale. Poco lontano da questo accesso, trovi una zona pianeggiante con degli alberi molto giovani accanto ad alcuni un po’ più grandi: è il Giardino dei Giusti di Roma, inaugurato nel 2018 per ricordare – come accade in altri luoghi simili nel mondo – coloro che si sono impegnati nel difendere la dignità umana e contrastare il pregiudizio nel corso di genocidi e totalitarismi. Ogni anno il 6 marzo, in occasione della Giornata europea in memoria dei Giusti, vengono piantati cinque nuovi alberi. Inoltrandoti nel parco, prima di arrivare al laghetto Victoria incontrerai il Casale di Giovio: edificio funerario d’età romana, fu acquistato dai Doria Pamphilj nel 1847 e oggi – visibile solo dall’esterno – ha le sembianze di un casale, circondato da vialetti e giardini.

Fontana Villa Pamphilj

Le meraviglie della “Villa Vecchia”

Alla zona orientale puoi accedere da via Vitellia, largo San Pancrazio o largo 3 giugno 1849, che – all’estremità del parco – si affaccia su Trastevere e il bell’Orto Botanico e ricorda nel nome la battaglia tra le truppe francesi e garibaldine che si contesero la Villa Corsini, poi annessa alla tenuta dei Doria Pamphilj. Solitamente più affollata della zona occidentale, soprattutto nel week end ti accoglierà con lo spettacolo allegro di persone che si allenano ai macchinari all’aperto, lezioni di yoga all’aperto, festosi picnic o partite di cricket, un must della comunità indiana a Roma. Ma se sei curioso, i tanti edifici presenti in quest’area hanno ciascuno la sua storia.

Laghetto Villa Pamphilj

I Pamphilj: il Casino del Bel Respiro, l’anfiteatro e la cappella

Voluto dal Pontefice Innocenzo X (Giovanni Battista Pamphilj) che a metà del Seicento ne affidò la progettazione ad Alessandro Algardi, il Casino del Bel Respiro è oggi sede di rappresentanza del Governo italiano: per questo motivo, tranne che un sabato al mese, non è aperto al pubblico e se ne possono ammirare solo le eleganti facciate esterne decorate e i bellissimi giardini a labirinto (l’edificio ospita invece visite di stato e incontri istituzionali come gli Stati Generali del 2009, quando il leader libico Muammar Gheddafi occupò i suoi spazi con un’enorme tenda in stile beduino per ospitare lui e le sue guardie del corpo). L’antica dimora regala però altri scorci affascinanti: scendi le scale sul lato dell’edificio per arrivare a vedere la Fontana di Venere, al centro delle due rampe che conducono al “giardino segreto” sovrastante. Nell’ampia nicchia centrale c’è la statua della dea di cui però resta solo la parte inferiore del corpo. Passeggiando nello spazio antistante, che in primavera si colora del rosa delle magnolie in fiore, arriverai al Giardino del Teatro, con l’esedra centrale che ospitava rappresentazioni teatrali e musicali all’aperto. Sulla sinistra c’è invece la cappella Doria Pamphilj: edificata su progetto di Edoardo Collamarini tra il 1896 e il 1902 e ancora oggi di proprietà della famiglia, è un edificio funerario di foggia neomedioevale decorato da eleganti mosaici.

Laghi e fontane, giardini e bistrot

Entrando da via Vitellia, trovi sulla destra un grazioso chalet che ospita ViVi Bistrot: se hai la pazienza di affrontare la fila quasi sempre presente per raggiungere il banco o per avere un tavolo, è un posto grazioso per un caffè, un aperitivo o un pranzo semplice (nel basso edificio sulla sinistra ci sono invece i bagni pubblici). Percorrendo il sentiero interno alle spalle del chiosco raggiungerai il Lago del Belvedere, specchio d’acqua di origine naturale popolato da cigni, anatre e tartarughe. Seguendone le sponde e poi il canale lungo viale VIII Marzo arrivi alla scenografica Fontana della Cascata con i suoi giochi d’acqua. In cima, la Fontana del Giglio – che riprende lo stemma dei Pamphilj – è il posto ideale per riposarti un po’, godendoti la vista sulle panche di marmo che la circondano. Riprendendo viale VIII marzo raggiungi la Fontana del Mascherone – ideale per riempire la borraccia – e quella del Fiume Tevere, rappresentato da una divinità fluviale semisdraiata. Sulla sinistra, il Casale dei Cedrati è un’antica stalla poggiata sulle strutture dell'Acquedotto Traiano-Paolo che nel Settecento divenne residenza di servizio per il bel Giardino dei Cedrati, agrumeto dedicato alla dea Venere: oggi l’edificio (da cui si accede al parco lungo via Aurelia Antica) è sede di uno spazio contemporaneo che ospita un delizioso bistrot ideale per colazione e pranzo e una serie di corsi, mostre e attività culturali.


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